Collezione Ornitologica PANONT

Collezione Ornitologica PANONT

La particolare conformazione territoriale-morfologica di S. Stino di Livenza ha permesso, fino a pochi decenni orsono, la presenza di habitat molto differenti che garantivano una notevole biodiversità, si passava dagli antichi boschi planiziali, alle lagune, ai grandi corsi d’acqua come il Fiume Livenza.
Questi ambienti naturali praticamente incontaminati e oggetto di una modesta pressione antropica permettevano a una grande varietà di piante e animali di vivere e riprodursi senza essere disturbati.

E’ anche in questo ambiente che l’appassionato naturalista sanstinese Gino Panont ha abilmente e pazientemente attinto per creare la sua raccolta di animali imbalsamati.
La collezione ornitologica Gino Panont nasce verso la fine degli anni ‘40 e viene realizzata nel corso di quasi cinquant’anni; è costituita essenzialmente da uccelli, eccetto 5 mammiferi, buona parte dei quali provengono dal territorio di S.Stino.

La collezione si fa valere oltre che per la vastità (328 esemplari) e la completezza delle specie rappresentate (ben 249), anche per la qualità del processo di imbalsamazione sia con riferimento al livello di conservazione degli animali che per la qualità della preparazione che li presenta come se fossero vivi e riprodotti nel loro caratteristico portamento e atteggiamento.
Una collezione così bella e diversificata offre a tutti la possibilità di vedere e conoscere l’avifauna del nostro territorio e anche delle aree montane più vicine. La maggior parte dei 328 esemplari infatti sono stati catturati nel territorio veneto-friulano e le specie presenti rappresentano un quadro avifaunistico quasi completo di queste aree, fornendo sicuramente uno stimolo ai più curiosi e interessati per una conoscenza diretta più approfondita e particolare da fare attraverso il “bird watching” in natura, ma soprattutto nel rispetto della natura.

E’ bene evidenziare che numerosi esemplari della collezione sono stati catturati in aree che costituivano ‘biotopi’ ormai scomparsi, il vecchio Bosco di Bandiziol e l’ex Valle Vecchia a Caorle. Tali ambienti, distrutti nel corso degli anni per lasciar posto ad aree produttive per un’agricoltura sempre più spinta e semplificata, sono oggi stati ricostruiti grazie alla sensibilità di alcune Amministrazioni nei riguardi della protezione e valorizzazione ambientale e della salvaguardia della biodiversità.
Attualmente la collezione è conservata presso il Municipio ed è visitabile tramite accordi con la Biblioteca Comunale.

Pagina aggiornata il 26/06/2024

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