Fra Nevino

Artista e Restauratore del Novecento

Biografia

Nevino Stradiotto nasce a San Stino di Livenza nel 1911, secondo di quattro figli in una famiglia profondamente radicata nelle tradizioni venete. La perdita prematura del padre nel 1922 segna una svolta esistenziale: ancora bambino, si trasferisce con la madre e i fratelli a Venezia, sull’isola della Giudecca. In questo ambiente sospeso tra storia e modernità, il giovane Nevino scopre la propria vocazione artistica, coltivando parallelamente la passione per la musica e la scherma, discipline che forgiano il suo carattere e la sua sensibilità estetica.

Nel 1931 si diploma all’Accademia di Belle Arti di Venezia, conciliando gli studi con il lavoro presso il Genio Civile. La sete di perfezionamento lo porta a frequentare maestri di calibro come Cherubini a Venezia e Masi a Firenze, gettando le basi di una formazione artistica completa e rigorosa.

Durante la Seconda guerra mondiale, inviato sul fronte jugoslavo, Stradiotto mette le proprie competenze di disegnatore al servizio dei servizi segreti militari, un’esperienza che segna profondamente la sua percezione del mondo. In questo periodo cruciale incontra Ida Romana Pitton, che diventerà sua moglie e madre della figlia Flavia.

Il secondo dopoguerra inaugura una fase di intensa creatività. Stradiotto si dedica contemporaneamente alla pittura e al restauro, collaborando negli anni Cinquanta con Bepi Longo nel prestigioso ambiente di Ca’ Pesaro. L’esperienza parigina presso l’Accademia di Montmartre, sotto la guida di Gino Severini, maestro del Futurismo, rappresenta un momento di svolta stilistica verso una pittura più strutturata e visionaria.

Gli anni Sessanta vedono Stradiotto stabilirsi a Portogruaro, dove sviluppa una intensa attività di restauratore. Tra i suoi interventi più significativi spiccano il “Cristo Risorto” di Corbolone e diverse pale d’altare del Duomo locale. Il premio “Il nostro alloro della Carità” del 1960 riconosce il suo duplice impegno artistico e civile.

L’incontro con Giorgio De Chirico negli anni Settanta orienta definitivamente il suo linguaggio verso la pittura metafisica e surrealista, diventando la cifra distintiva della sua maturità creativa.

Figura carismatica, Stradiotto diventa punto di riferimento per una generazione di giovani artisti, tra cui Biagio Pancino e Franca Battain. La sua capacità di trasmettere tecnica e passione lo trasforma in mentor rispettato nell’ambiente artistico regionale.

Negli anni Ottanta corona il proprio impegno culturale fondando il movimento “Dai Monti al Mare”, iniziativa volta a valorizzare il dialogo tra arte e territorio nell’area compresa tra Livenza e Tagliamento. Parallelamente si avvicina alla fotografia, realizzando una documentazione di straordinario valore storico e antropologico.

Nevino Stradiotto si spegne a Portogruaro il 26 agosto 1992, lasciando un patrimonio che trascende le singole opere: una visione dell’arte come servizio alla comunità, un modello di dedizione assoluta alla bellezza e alle proprie radici. La sua figura rimane emblematica di come il talento possa fiorire anche nei contesti più raccolti, quando sostenuto da passione autentica, disciplina rigorosa e amore profondo per il territorio d’origine.

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Pagina aggiornata il 09/06/2025

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